lunedì 25 maggio 2020

La vita di Sant’Agostino sulla terra, la giovinezza


la giovinezza
Generalmente le persone nascono dai loro genitori, crescono con gli insegnamenti dei loro genitori, obbediscono a loro, condividono l’amore con loro e si sposano con la loro benedizione. La mia vita, tuttavia, sotto tanti aspetti fu diversa da questo modello normale. Fu così singolare che scrissi addirittura le mie Confessioni! Sin dall’infanzia, ignorando le suppliche accorate di mia madre di servire Dio, seguii la strada opposta; dal momento che Dio non si può vedere, io sono sempre vissuto con un atteggiamento di disobbedienza nei Suoi confronti e questo deve aver fatto soffrire tremendamente i miei genitori. A quel tempo, le ammonizioni dei miei genitori suscitavano soltanto ribellione nel mio cuore ed io pensavo solo a come sfuggire alle restrizioni della fede e vivere liberamente. Man mano che i giorni passavano, questa mia tendenza prese sempre più piede e non davo ascolto a nessuno. In questo modo, con le cattive amicizie, caddi nella fornicazione, cosa che mia madre detestava di più, nonché nella dissipazione, nell'indulgenza e persino nel furto.
Non avevo né la determinazione di abbandonare quella cattiva condotta, né il desiderio o la speranza di un’alternativa a quel genere di vita. Quanto ai miei studi, assunsi un atteggiamento passivo nei loro confronti, pensando che erano un mezzo per soddisfare le aspirazioni e le richieste dei miei genitori, anziché un mio desiderio personale che aveva qualcosa a che fare col mio futuro; così non mi dedicai allo studio. Non potevo essere contento di quella vita depravata, e questo è stato l’aspetto più triste della mia vita passata. Frequentando sempre degli amici dissoluti, li spingevo a fare altre cose cattive, mentre mostravo loro aspetti ancora più depravati di me stesso.
Pensavo che il figlio che avevo avuto fosse un frutto della mia vita terribile. Il nostro rapporto era lungi dal rappresentare anche solo l’amore comune che c’è fra genitori e figli. Vivevo come mi pareva, senza accettare l’intromissione di nessuno e senza sottostare a nessuna regola; questo era il mio atteggiamento e il mio modo di vita a quel tempo. A quell’epoca le persone a cui davo meno importanza erano prima di tutto Dio, poi i miei genitori e in terzo luogo la mia donna; non avevo la benché minima preoccupazione o interesse per loro. In breve, posso dire che la mia gioventù fu un lungo periodo di miserabile indulgenza. Allora, come ha potuto un disgraziato imperdonabile come me cambiare e diventare Sant’Agostino, che oggi è ammirato da così tanti cristiani? Cos’è intervenuto per creare la mia realtà presente? Penso che siano stati soprattutto la perseveranza e le preghiere devote di mia madre, nonché l’amore infinito di Dio.

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