lunedì 25 maggio 2020

La vita di Sant’Agostino sulla terra, l’età adulta

La vita di Sant’Agostino sulla terra
 l’età adulta
La maggior parte delle persone che sono morte, nel loro processo di nascita, crescita e ritorno a Dio, devono aver concluso la loro vita ignorando il fatto che l’essere umano è un microcosmo e una parte del corpo di Dio. Questo successe anche a me. Ma quando incontrai l’essenza della religione nella mia gioventù, la mia visione della vita cominciò a cambiare. Da allora, a differenza degli anni dell’adolescenza, sviluppai un grande interesse verso tutte le cose che riguardavano Dio. L’essere umano vive come una parte del corpo di Dio e nell’universo, dagli atomi estremamente piccoli al cielo immensamente grande, non c’è nulla che non appartenga a Lui. Il corpo e lo spirito umano appartengono tutti a Dio e, dalle piccole cellule umane ai fini capelli dell’uomo, non c’è nulla che appartiene agli esseri umani stessi. Così non c’è nulla in nostro possesso che non sia toccato dalla mano di Dio.
Come furono creati gli esseri umani? Sappiamo poco su queste questioni, eppure abbiamo trattato e usato il nostro corpo con negligenza, a nostro piacimento, come se fossimo noi i proprietari. Se è vero che Dio ci ha creato, deve conoscere i particolari di ciascuno di noi. Deve esistere un essere che sa da dove siamo venuti, attraverso quale processo siamo stati creati e qual è lo scopo della nostra creazione; se questo essere è Dio, non pensate che conosca tutte queste cose? Se Dio è colui che ci ha ideato e creato, qual è il rapporto fra Lui e noi? Abbiamo i nostri genitori fisici e anche il nostro Creatore. Qual è il rapporto fra i genitori e i figli, e fra Dio e gli esseri umani? Nell’età adulta tentai di studiare concretamente e spiegare chiaramente questa profonda questione e la provvidenza di Dio. A quel tempo tra i miei interessi principali c’erano domande del tipo: Per quale scopo sono nato in questo mondo? Qual è lo scopo e la speranza finale di Dio per noi? Alla fine dove andremo?
Cercai di assumermi la responsabilità delle dottrine che avevo stabilito, perché non volevo che le mie idee causassero confusione nei miei discepoli, nei miei successori o nelle generazioni future. Cercai di descrivere chiaramente che direzione aveva preso la mia vita passata, per cosa avevo vissuto, da dove veniamo e dove siamo diretti. Volevo fare un’opera di valore come parte del corpo di Dio e completare la mia missione sulla terra. Mi dedicai con grande impegno a studiare la speranza di Dio per noi esseri umani e Dio stesso. Volevo scrivere in modo dettagliato quali sono i nostri doveri verso Dio e perché dobbiamo vivere sotto la Sua legge. Solo in età adulta arrivai a poco a poco a capire il significato delle preghiere accorate di mia madre. Da adulto mi dedicai unicamente a vivere con Dio e a scrivere in modo chiaro e dettagliato sulla Sua esistenza, la Sua provvidenza e i nostri doveri di fronte a Lui. Quindi, il mio desiderio costante e la motivazione della mia vita da adulto era trasformare il mondo che ignora Dio in un mondo dove si adora e si serve solo Dio.
20 aprile 2000

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