lunedì 25 maggio 2020

S. Agostino, l ’amore di Dio

Dio scoperto da Sant'Agostino
L’amore di Dio
Riceviamo il nostro corpo dai nostri genitori fisici e viviamo la nostra vita nel loro amore. Perciò siamo sempre pronti a rispettare l’amore dei nostri genitori fisici, perché lo sperimentiamo attraverso i nostri sensi fisici. D’altro canto, poiché generalmente non possiamo percepire l’amore di Dio attraverso i nostri sensi fisici, viviamo la nostra vita preoccupandoci poco del Suo amore.
In realtà, durante tutta la nostra vita, l’amore di Dio svolge un ruolo molto più importante dell’amore dei nostri genitori fisici. Nonostante ciò, la maggior parte di noi non riesce a riconoscere l’amore di Dio.
Nella mia vita terrena, per quanto mi sia reso conto dell’amore di Dio fino ad un certo punto, non sono riuscito a capire che Dio ci dà un amore immensamente più grande e più profondo di quello che immaginiamo.
Persino dopo che mi sono separato dal mio corpo e sono arrivato qui, non sono riuscito a capire questo, anche se ho sperimentato l’amore di Dio tantissime volte; da qui il mio pentimento per un lungo periodo di tempo. Non posso descrivere a parole il mio cuore a quel tempo.
Penso che sia solo perché non conoscono Dio, che le persone Lo servono, Lo pregano e Lo supplicano, perché Dio sa già di che cosa abbiamo bisogno e ha già preparato quello per cui preghiamo, proprio come una madre conosce e prepara ciò di cui il suo bambino ha bisogno ancor prima che il bimbo pianga per ottenerlo.
Dopo essere venuto qui e aver udito la voce di Dio, mi sono reso conto tante volte dei miei difetti e dei miei errori che non avevo capito, così ho fatto continue preghiere di pentimento. Ogni volta che facevo questo, Dio mi chiamava: «Agostino», poi non diceva più nulla. E quando mi inginocchiavo e mi inchinavo, chiamava alcune volte il mio nome «Agostino», poi se ne andava. Quando rimasi senza parole, mi prostrai a terra e versai lacrime di pentimento, Dio mi chiamò e mi disse: «Le tue lacrime addolorano il mio cuore», poi se ne andò di nuovo.
Da quel momento decisi di non piangere più davanti a Dio per non affliggere il Suo cuore. Ma questo non è tutto sulla mia esperienza di Dio; ho sperimentato Dio in tante dimensioni diverse.
Un giorno, per presentare Dio, con entusiasmo spiegai a qualcuno l’immagine di Dio che avevo sperimentato direttamente, dicendogli che anche lui poteva incontrare Dio di persona. Dopo qualche giorno, tuttavia, Dio mi chiamò e mi disse: «Dio non può incontrare direttamente questa persona. Perciò, vai tu, al mio posto, a testimoniargli di Dio. Costui ha ancora tanta strada da fare prima di incontrare Dio. Proprio come io ti amo, così tu guida lui con amore, ma non dirgli che Dio non lo può incontrare direttamente».
Nel corso dei secoli, anche se Dio voleva vivere insieme alle persone, la provvidenza di restaurazione è stata prolungata ripetutamente perché le persone hanno continuato a non essere all’altezza dello standard. Ogni volta che penso a questo mi si spezza il cuore.
Posso presentare con fiducia Dio a qualunque persona, e continuerò a impegnarmi per aiutare tutti a stabilire il loro standard di cuore in modo che possano incontrare Dio direttamente. Pregherò con fervore affinché venga presto il giorno in cui tutti noi, me compreso, possiamo coltivare il campo del nostro cuore e stabilire il nostro atteggiamento di fede nel modo giusto.

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